In cinque anni di Governo, dal centrosinistra nessun sgravio, nessun sostegno alle famiglie con anziani, figli o disabili a carico, nessun aumento delle pensioni e niente, ma proprio niente sulle “quote rosa”
Intervento in Aula nella discussione sulla parità di accesso alle cariche elettive
Signor Presidente,
cercherò di utilizzare anche meno dei sei minuti a me riservati, chiedendo di consegnare un intervento che, peraltro, ricalca la relazione che ho svolto in Commissione.
Questa parte del dibattito, che ho ascoltato, mi conferma un’opinione che ho da tempo, e cioè che il ruolo adatto per la Sinistra sia l’Opposizione. Infatti, quando è all’Opposizione, è piena di idee brillanti; ad esempio, adesso che è all’Opposizione ha questo grande ardore, questo sacro fuoco per le “quote rosa”. Purtroppo, nei cinque anni in cui ha governato, si è dimenticata delle “quote rosa” perché non ha fatto assolutamente nulla. Ha, invero, iniziato la riforma dell’articolo 51 della Costituzione. Certo, l’ha iniziata, però, guarda caso, non ha trovato tempo per finire, perché evidentemente i cinque anni e un mese che si sono presi loro non sono stati sufficienti a cambiare la Costituzione. Peccato che, come ci rimproverate sempre, cari Colleghi della Sinistra, noi abbiamo cambiato 53 articoli della Costituzione e i cinque anni, fino a prova contraria, sono uguali: la par condicio del tempo è certamente rispettata. Cari Colleghi della Sinistra, il vostro ruolo di opposizione è ottimo, perché ci consigliate di fare quello che non avete fatto in cinque anni. E questo vale anche per altre cose: abbiamo aumentato le pensioni minime, ma avete detto che era troppo poco. Certo, peccato che sia stato molto più dello zero che avete fatto voi. Noi abbiamo aumentato gli sgravi fiscali per i carichi familiari, per chi ha figli handicappati… E questa è davvero pari opportunità, questo è davvero dare un sollievo alle famiglie, che spesso hanno il peso di bambini e di adulti che hanno problemi; non i problemi dei nostri Colleghi, che interrompono dimostrando la loro maleducazione, ma problemi seri. Questi sono i provvedimenti veri. Siete stati bravissimi a criticare: “avete aumentato le pensioni troppo poco”, dovevamo aumentarle per più persone; “dovevate attuare sgravi più consistenti”. Voi non avete realizzato alcuno sgravio, alcun aumento delle pensioni, alcun sostegno alle famiglie e niente sulle “quote rosa”.
Detto questo, credo sia merito della Maggioranza e del Ministro Prestigiacomo, che ha avuto un indubbio ruolo di impulso, di proposta e di costante presenza e ci ha incalzati per portare avanti il provvedimento… (continui commenti e interruzioni dai banchi della Sinistra) Purtroppo, questo è quello che fa generalmente il centrosinistra: quando parlano loro, il momento è sacro e inviolabile, mentre lo spazio dedicato agli altri è sempre oggetto di scandalo, ragion per cui se il loro leader va in televisione è tutto normale mentre, se va in televisione il nostro, è un oltraggio alla democrazia. Questo è il loro metro, un metro per cui a loro è tutto consentito e a noi è tutto proibito. Noi dobbiamo chiedere scusa di esistere e loro invece pensano di avere la verità, la giustizia e la virtù in tasca. La virtù la si merita, non la si ha per decreto autoproclamato… (altre interruzioni) Signor Presidente, mi interrompono continuamente, anche nelle pause. Evidentemente brucia all’Opposizione il fatto che noi stiamo portando a termine un provvedimento che loro non hanno neppure iniziato. Questa è la verità.
Detto questo, vorrei entrare nel merito, per quanto possibile.
Questo provvedimento è opportuno e ritengo che sarebbe utile portarlo a termine ma, proprio perché ritengo questo e non voglio che resti una semplice bandiera, ho presentato alcune proposte emendative che poi l’Aula esaminerà. Tali proposte non sono assolutamente quelle descritte dai Colleghi dell’Opposizione che – non avendole lette o non avendole capite o, pur avendole capite, non essendo provvisti del dono della buona fede – le hanno descritte in modo opposto a quello che in realtà sono. Tali proposte, dicevo, hanno innanzitutto il fine di promuovere la presenza del sesso meno rappresentato – che, in questo momento, al di là dell’ipocrisia, è quello femminile – nelle liste elettorali, ma di non prefigurare un’elezione per questa o per quella persona in base al suo sesso, quale che esso sia.
Vi è poi un secondo punto sul quale ritengo bisognerebbe intervenire, e presenterò un emendamento correttivo, un testo 2 di un emendamento che ho già presentato, per sopperire a un difetto che a mio parere questo testo ha. Esso, infatti, va a incidere solo sulle forze politiche più grandi, col maggiore numero di voti, e solo nelle Regioni più grandi (poiché evidentemente le forze più piccole difficilmente o mai arrivano a eleggere fino al quarto eletto della circoscrizione o della Regione, e persino le forze più grandi nelle Regioni piccole al quarto eletto evidentemente non ci arrivano mai, perché vorrebbe dire per la singola forza politica, e non per la coalizione, raggiungere un 55-60 per cento di voti).
Ciò detto, auspico che questo provvedimento vada avanti, perché credo che l’impegno profuso in questa legislatura debba raggiungere un fine concreto. In ogni caso, quanto fatto – ricordo le elezioni europee, l’articolo 51 e il lavoro svolto sulle elezioni amministrative – è assai più di quanto posto in essere dal centrosinistra, che oggi tenta di darci lezioni in proposito.