Oggi il Senato converte definitivamente in legge il decreto ‘Milleproroghe’ nel testo modificato dal governo alla Camera dopo la lettera del presidente della Repubblica. Ne parliamo con il sen. Lucio Malan, relatore del provvedimento.
Quali sono le modifiche apportate al testo del decreto?
“Alla Camera hanno tolto misure riguardanti l’estensione della durata in carica del presidente di un’autorità, l’emendamento per la proroga delle graduatorie della scuola, norme riguardanti la riorganizzazione della CONSOB. Inoltre, sono saltate una proroga riguardante gli immobili di Roma Capitale e una relativa alla diminuzione del numero dei consiglieri comunali di Roma e Napoli; una norma per regolamentare il rilascio dei brevetti di salvamento acquatico e dei primi soccorsi, nonché la norma relativa alla sospensione delle demolizioni delle case abusive in Campania, unica Regione nella quale non è stato possibile aderire al condono edilizio del 2003 a causa di due atti della Giunta Bassolino, in seguito dichiarati incostituzionali dalla Consulta”.
Come mai il Presidente della Repubblica ha scritto la lettera in cui ha mosso alcune critiche al Decreto Milleproroghe?
“Le motivazioni della lettera del Capo dello Stato sono esplicitamente dettagliate nel testo, stigmatizzando il fatto che nell’esame in prima lettura ha consumato 50 dei sessanta giorni previsti per la conversione in legge e che nel passaggio parlamentare al Senato sono stati aggiunti 5 articoli e 196 commi”.
Critiche che hanno sorpreso perché questa di fatto è stata finora la prassi, un metodo usato anche dal Governo Prodi?
“Sì. Ricordo ad esempio che, all’inizio del 2008, il secondo e ultimo decreto ‘milleproroghe’ del Governo Prodi fu dato al Senato in seconda lettura a nove giorni dalla scadenza, nonostante il passaggio in Aula alla Camera fosse stato fatto in appena un giorno. Quindi la Commissione aveva licenziato il provvedimento ad appena dieci giorni dalla decadenza del decreto, mentre invece, quest’anno, la Commissione ha concluso il suo esame a sedici giorni dalla decadenza del decreto”.
Anche il Governo Prodi inserì articoli e commi al Milleproroghe del 2008 estranei al testo originale del decreto firmato dal Capo dello Stato?
“Sì. Nel 2008 la Camera aggiunse ben 56 articoli e 169 commi e modificò 54 commi del decreto originale. Per curiosità, sono andato a rivedermi i testi e, tra le modifiche inserite dalla Camera nel 2008, ho calcolato che almeno 70 commi erano estranei alla materia del provvedimento – come ad esempio: modifiche al codice di proprietà industriale; inquadramento ‘ope legis’ di dirigenti; norme sulla responsabilità degli amministratori di società partecipate; l’istituzione di un commissario marittimo; l’istituzione di un comitato per la celebrazione di un anniversario; l’aumento della durata in carica dei membri della CONSOB, del Garante della privacy e dell’Authority degli appalti. Anche il testo originario comprendeva una ventina di commi estranei al titolo del provvedimento, in quanto non prorogavano scadenza di termini né rispondevano alla vaga definizione aggiunta di ‘misure urgenti di carattere finanziario’ – come l’istituzione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare. Infine, si potrebbe anche tener conto del fatto che questo decreto 2011 viene dopo una legge di stabilità composta da 171 commi, mentre la proroga termini del 2008 veniva sette giorni dopo una finanziaria di 1193 commi: più di mille commi in più”.