Il senatore Malan espone i pareri del Collegio dei Questori sugli ordini del giorno presentati dai senatori
Signora Presidente,
a nome del Collegio dei Questori, ringrazio tutti gli intervenuti per il contributo che hanno dato alla discussione e per le indicazioni che hanno fornito. Mi riferisco soprattutto agli ultimi interventi e, in particolare, a quello della senatrice Saggese, che ha dato indicazioni specifiche e formulato auspici che verranno tenuti in conto benché non tradotti sotto forma di ordine del giorno. (Ma la discussione serve, per l’appunto, a questo; e, cioè, ad avere degli spunti in positivo.) Passo ai pareri sugli ordini del giorno, cercando di essere rapido, per il rispetto dei tempi e per essermi dilungato molto l’anno scorso, ma tentando di essere, allo stesso tempo, abbastanza esaustivo sugli argomenti.
L’ordine del giorno G2, presentato dalla senatrice Bonfrisco e da altri senatori, chiede di finalizzare i risparmi dati al bilancio dello Stato da parte del bilancio del Senato all’assunzione di personale per i Corpi di polizia e di pubblica sicurezza. L’intento è sicuramente nobile ma, di certo, non possiamo stabilire una tale destinazione in questa sede perché – come la senatrice Bonfrisco sa bene – una spesa può essere stabilita solo attraverso un provvedimento di legge. Ci sono tante opportunità per segnalare questo punto. Invito, quindi, a ritirare l’ordine del giorno G2, comprendendo bene le sue nobili finalità.
Sull’ordine del giorno G3 il parere è contrario. Le riduzioni delle voci in questione sono già state ampiamente fatte. Negli ultimi dieci anni, l’indennità parlamentare è stata ridotta del 31 per cento in termini reali. La diaria è stata ridotta all’incirca del 40 per cento, tenuto conto anche dell’inflazione. Il parere è, quindi, contrario. Si dice spesso di iniziare a dare l’esempio. Ma, in questo caso, è da molto tempo che abbiamo iniziato a farlo. Per quanto riguarda le spese, siamo a livelli inferiori rispetto ai Parlamenti dei grandi Paesi europei.
Sull’ordine del giorno G4, della senatrice Comaroli e di altri senatori, il parere è favorevole. Esso impegna a studiare delle misure che uniformino e armonizzino il trattamento economico complessivo dei senatori presenti negli altri grandi Paesi europei.
L’ordine del giorno G5, del senatore Lucidi e di altri senatori, chiede la riduzione dell’indennità di carica. Esse erano già state ridotte del 10 per cento nella scorsa legislatura, sono state ridotte di un ulteriore 25 per cento all’inizio di quella corrente e non sono mai state adeguate al sia pur moderato incremento del costo della vita. Quindi, il parere è contrario. Il parere è contrario anche all’ordine del giorno G6, per le stesse ragioni. Anche in tal caso siamo nell’ambito di una riduzione generale.
Sull’ordine del giorno G7, del senatore Lucidi e di altri senatori, il parere è contrario. Ricordo che anche qui è stata introdotta la rendicontazione della metà del rimborso per l’esercizio del mandato. L’altra metà, in analogia a quanto avviene negli altri Parlamenti europei, è normale che resti forfetizzata per una serie di ragioni – dalla riservatezza alla difficile rendicontazione di alcuni tipi di spesa.
Sull’ordine del giorno G8, del senatore Lucidi e di altri senatori, il parere è contrario. La tipica attività del parlamentare si svolge attraverso i Partiti politici, i quali devono avere delle strutture per potere funzionare. I Partiti politici sono un organismo previsto dalla Costituzione. Il parlamentare è, naturalmente, libero di lavorare al di fuori del Partito e non ha vincolo di mandato, ma è normale che la sua attività si svolga attraverso il Partito, il movimento o, comunque, i soggetti politici – come, di solito, vengono denominati nelle leggi. È normale, quindi, che il parlamentare voglia avvalersi e potenziare le strutture che i Partiti propongono.
L’ordine del giorno G9, del senatore Lucidi e di altri senatori, viene accolto come raccomandazione. Già oggi esistono delle norme al riguardo. La maggior parte delle missioni viene fatta su rendicontazione. Anzi, addirittura, per una serie di missioni, le spese di solito vengono pagate direttamente dal Senato senza che i soldi neanche passino attraverso il senatore. Ce ne sono poi alcune dove esiste un altro tipo di rendicontazione, trattandosi di missioni singole, e fare altrimenti sarebbe complicato e oneroso per l’Amministrazione. Accogliamo l’ordine del giorno come raccomandazione, nel senso di andare nella direzione di una razionalizzazione di suddetti rimborsi, cosa che però già viene fatta.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno G10 a firma del senatore Naccarato.
Esprimo parere contrario sull’ordine del giorno G11. Si tratta della richiesta di abolire l’assegno di fine mandato, costituito dai versamenti fatti, a carico dei senatori, a tal fine; per cui tale ordine del giorno non può essere accolto poiché andremmo incontro a ricorsi che sarebbero sicuramente vinti dai ricorrenti, con un onere a carico del Senato.
Con l’ordine del giorno G12 inizia una serie di ordini del giorno che preferirei elencare adesso, che riguarda la questione dei vitalizi. Già l’anno scorso, nella medesima occasione, la questione dei vitalizi era stata dichiarata inammissibile per ragioni connesse alla recente sentenza della Corte costituzionale, nonché a precedenti sentenze della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo, riguardanti una serie di questioni legate ai vitalizi, ai diritti acquisiti e così via. Una recente sentenza della Corte costituzionale, menzionata anche in alcuni ordini del giorno, ha dichiarato l’ammissibilità di un contributo di solidarietà a condizione che sia limitato, solo su redditi particolarmente alti e per un tempo limitato, mentre gli ordini del giorno in questione prevedono interventi di carattere diverso. Peraltro, osservo che alla Camera sono incardinati parecchi disegni di legge che si occupano proprio di questo argomento, il che conferma che un intervento, semmai, andrebbe fatto per legge. Questo discorso riguarda gli ordini del giorno G12, G13, G14, G15, G16, G19, G20 e G21, dei quali, in analogia a quanto accaduto lo scorso anno, andrebbe dichiarata l’inammissibilità.
L’anno scorso ci fu un ordine del giorno che chiedeva la pubblicazione sul sito Internet del Senato dei beneficiari della pensione vitalizia; è stato fatto e lo ha fatto anche la Camera, senza pubblicare gli importi, e riterremmo di mantenere questo orientamento per questioni di privacy e di analogia con la Camera dei deputati. Sto parlando dell’ordine del giorno G17, su cui esprimo parere contrario.
L’ordine del giorno G18 riguarda la questione dell’interruzione del vitalizio per gli ex parlamentari condannati. La questione come è ben noto, è già stata esaminata nel corso dell’anno passato dal Consiglio di Presidenza, con una lunga discussione che è arrivata a una deliberazione che ha avuto, come lo stesso ordine del giorno cita, i suoi effetti. È noto che non tutti sono stati soddisfatti da quella formulazione, ma questo è quanto ha deciso il Consiglio di Presidenza e sarebbe davvero anomalo cambiarlo a distanza di poco tempo senza che siano intervenuti fatti nuovi. Esprimo quindi parere contrario, dal momento che è normale che difendiamo quanto deciso dal Consiglio di Presidenza.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G22, il parere è contrario perché le spese del gabinetto del Presidente sono state già ridotte, anche come dotazione, all’inizio della legislatura. Il presidente Grasso, per sua iniziativa personale, ha ritenuto di stare al di sotto del tetto previsto – che, dunque, è stato ridotto. Non si ritiene opportuno intervenire ulteriormente. Si parla di una cifra pari ad 1,5 milioni di euro e ricordo che ogni senatore degli Stati Uniti (sono solo 100, ma sono 100), anche se eletto in uno Stato piccolissimo, magari di 600.000-700.000 abitanti, ha una dotazione annuale di 2.600.000 euro, per cui se il nostro Presidente del Senato ha una dotazione per il suo ufficio di 1,5 milioni di euro, credo che ci stiamo mantenendo nel giusto.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G23, il parere è contrario perché l’argomento trattato è già stato affrontato nel corso di questa legislatura, in applicazione di una legge approvata nel corso della legislatura passata, per rendere a termine i benefici previsti per le figure che hanno ricoperto cariche di altissimo livello nella nostra Repubblica. Più che di benefici, si tratta di strumenti a disposizione delle persone che hanno rivestito tali cariche che, nel caso della Presidenza del Senato, vuol dire anche una sostanziale Vice Presidenza della Repubblica. Pertanto, riteniamo che sia adeguato quello che è già stato deciso, limitando nel tempo tali prerogative.
Esprimo, inoltre, parere contrario sull’ordine del giorno G24, analogo al seguente G25, perché l’assistenza sanitaria integrativa, che è sovvenzionata privatamente dai senatori, si basa su un principio di solidarietà. Siccome – per definizione – gli ex senatori sono più vecchi dei senatori, nella media e nell’esperienza personale di ciascuno sicuramente, se i senatori attuali non versassero si troverebbero svantaggiati coloro che sono stati senatore in passato, per cui andremmo a scardinare un sistema che – lo sottolineo anche se lo ha già detto il Questore De Poli – è assolutamente in pareggio e non comporta alcun esborso da parte del bilancio del Senato; anzi, ha addirittura un risultato positivo, grazie al fatto che esiste un equilibrio che non può essere sconvolto.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G26, il parere è contrario. La riduzione dei fondi e la nuova disciplina complessiva sono già stati realizzati nella passata legislatura.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G27, il parere è contrario. Si comprende bene l’intento dei presentatori, la senatrice Comaroli e altri, ma per la Costituzione i senatori esercitano le proprie funzioni senza vincolo di mandato, per cui non può essere trattato diversamente il senatore che cambia Gruppo rispetto a quello che non lo ha cambiato e, di conseguenz,a neanche il Gruppo di appartenenza.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno G28 e G29, che trattano lo stesso tema, l’argomento è molto complesso. Da parte dei senatori Questori c’è la disponibilità – anzi, siamo determinati – ad assumere l’impegno a proseguire e, se possibile, potenziare il supporto ai senatori al fine di rendere più facile possibile, dal punto di vista degli adempimenti di legge, la stipulazione dei contratti con i loro collaboratori e il mantenimento di questo rapporto di lavoro, nel rispetto della legge, della dignità e dei diritti dei collaboratori dei parlamentari. Questo è già stato fatto e ci impegniamo a proseguire questo lavoro. Quanto al farsi carico direttamente, da parte del Senato, della gestione di questi collaboratori, ciò sarebbe estremamente oneroso dal punto di vista della gestione pratica e burocratica che oggi non ricade sulla struttura del Senato. In secondo luogo, è difficile fare un’azione di questo genere quando i fondi che hanno a disposizione i senatori sono molto esigui in confronto ad altri Paesi con i quali è stata proposta l’analogia – in particolare con il Parlamento europeo, che non è un altro Paese ma che eroga ai parlamentari 24.000 euro al mese. Nel Parlamento tedesco i fondi a disposizione sono 19.900 euro al mese, mentre nell’Assemblea nazionale francese sono 9.000 euro al mese, esclusi gli oneri a carico del datore di lavoro. Con quelle cifre qualcosa si potrebbe fare, ma con i 4.180 euro di cui dispongono i senatori, che devono rimborsare anche altre spese, è francamente impossibile fare qualcosa. In un futuro, magari parallelamente a una riduzione del numero dei parlamentari (che, in un modo o nell’altro, ritengo verrà fatta), si potrà pensare a un incremento delle somme a ciò destinate ma, in questo momento, non siamo in condizione di farlo. Siamo, allora, favorevoli ad accogliere come raccomandazione la parte dell’ordine del giorno G28 in cui si chiede di valutare l’implementazione di misure atte a consentire ai collaboratori dei senatori di accedere alla Camera dei deputati, cosa che evidentemente va fatta in collaborazione con la Camera e secondo il principio della reciprocità. Poiché il dispositivo prevede una valutazione, su questo il parere è favorevole. Sulla restante parte dell’ordine del giorno G28 e sull’ordine del giorno G29, inviterei i presentatori al ritiro, con l’impegno a lavorare per venire incontro alle esigenze molto reali e importanti in essi prospettate.
Sull’ordine del giorno G30 esprimo parere favorevole all’accoglimento come raccomandazione, in quanto su questi aspetti vi è diversità rispetto alla Camera: la Camera ha dirigenti assunti al di fuori dell’organico, mentre in Senato non abbiamo dirigenti esterni. Pertanto, si tratta di adattare la normativa citata dai presentatori dell’ordine del giorno, il senatore Lucidi e altri, in modo che sia confacente alla diversa struttura e al diverso rapporto di personale che vige in Senato rispetto all’altro ramo del Parlamento.
Sull’ordine del giorno G31 esprimo parere favorevole, anche perché in Senato, già dal 2001, a differenza di quanto accade nell’altro ramo del Parlamento, il sistema degli scatti è subordinato a una valutazione da parte degli organismi preposti, per cui siamo certamente favorevoli all’accoglimento di un invito che si sta già seguendo.
L’ordine del giorno G33 tratta dell’applicazione di un aspetto della cosiddetta legge Frattini, e cioè la possibilità per i funzionari del Senato di maturare esperienze in altre strutture. Qui vi è una serie di problemi che vanno esaminati, come ad esempio evitare che poi sorgano conflitti di interesse una volta che questi funzionari ritornano in Senato. Ci impegniamo a segnalare la questione alla Rappresentanza per i rapporti con le organizzazioni sindacali, che l’ha esaminata nel corso del lungo e importante lavoro svolto in questi mesi, ma l’ha accantonata proprio per la complessità dell’argomento. Non potendo affrontare la questione nel Collegio dei Questori, accogliamo l’ordine del giorno nel senso che ci impegniamo a segnalare questa opportunità – come chiede l’ordine del giorno – alla Rappresentanza.
Sul G34, così come formulato, esprimo un parere contrario in quanto già adesso, in parte, viene attuato quanto qui richiesto, e cioè il personale che riveste le funzioni apicali qui citate è soggetto a conferma dopo tre o quattro anni, a seconda della mansione. Non siamo, però, nelle condizioni di poter fare quelle rotazioni che in altri ambiti si possono fare.
Ricordiamo che abbiamo avuto quasi un dimezzamento del personale e che certamente non tutti sono intercambiabili – tutt’altro – per cui abbiamo un numero molto ristretto di persone. Ove possibile, si segue una dinamica che comunque è stata sempre seguita dall’Amministrazione del Senato nel suo proprio interesse, volta a dare un’esperienza variegata ai propri funzionari per la loro crescita, variandone competenze e compiti con uno spostamento da un settore all’altro del Senato. Tuttavia, questo meccanismo non può essere applicato in modo così rigido com’è, invece, possibile fare in un Ministero, che è una struttura molto più ampia.
Sul G35 esprimo parere contrario. Si tratta di una serie di misure che sono messe insieme ma sono previste già in altri ordini del giorno.
Sul G32 il parere è contrario, in analogia a quanto detto per quanto riguarda altre figure apicali del Senato.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno G36 che avanza una proposta positiva, di cui ringrazio i presentatori. Andranno valutati i costi, perché inevitabilmente, sia pure in misura limitata, si tratta di un programma che comporta dei costi, ma avere dei giovani che possano svolgere un tirocinio formativo in Senato credo sia positivo per la nostra struttura e porterebbe anche una ventata di gioventù.
Con riferimento all’ordine del giorno G37, a prima firma della senatrice Comaroli, da parte dei Questori c’è piena disponibilità al dialogo e al confronto sulle questioni che vengono segnalate ma, dal punto di vista istituzionale, il riferimento per i Gruppi nei confronti del Collegio dei Questori e dell’Amministrazione del Senato in generale è il Consiglio di Presidenza, dove, per l’appunto, sono rappresentati tutti i Gruppi.
Sull’ordine del giorno G38 il parere è favorevole: già oggi utilizziamo la CONSIP per i nostri acquisti.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G43, do parere favorevole previa riformulazione dell’impegno come segue: «ad attivarsi perché sul sito web venga implementata la pubblicazione dell’albo dei fornitori dell’Amministrazione sul sito Internet del Senato, adeguandosi alle norme introdotte dal nuovo codice degli appalti», norme che modificano la disciplina; ragion per cui, in questo momento, come segnalato dai senatori che hanno illustrato questo ordine del giorno, effettivamente la pagina non compare.
Relativamente all’ordine del giorno G39, esprimo parere favorevole sulla prima parte mentre, sulla seconda parte, suggerirei di fermarsi alle parole «web tv» togliendo quanto resta, perché è inutile avere un canale per ogni Commissione quando i lavori delle Commissioni in genere non possono essere pubblici. Abbiamo già otto canali per la trasmissione della web tv e, in questo momento, sono addirittura sovrabbondanti rispetto alle possibilità di fare trasmissioni pubbliche dei lavori delle Commissioni.
Sull’ordine del giorno G40 esprimo parere favorevole previa riformulazione, cosicché il dispositivo diventerebbe il seguente: «studiare criteri per la pubblicazione di delibere del Consiglio di Presidenza e del Collegio dei Questori di interesse generale». Non può essere una cosa generalizzata perché ci sono alcuni aspetti, anche delicati, che riguardano gare di appalto che non possono essere anticipate all’esterno prima che il Consiglio di Presidenza, per esempio, abbia accettato quanto proposto dai Questori, ma con questa formula siamo favorevoli.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno G41: questa sezione per l’applicazione degli ordini del giorno c’è già e, comunque, verrà potenziata.
Sull’ordine del giorno G42 esprimo parere contrario perché non esiste qualcosa che dovrebbe essere pubblicato in modo sistematico. Nel testo in esame viene chiesto di pubblicare i precedenti parlamentari, ma i precedenti parlamentari sono tutto ciò che viene detto in Parlamento e, anche in questo momento, stiamo stabilendo dei precedenti – anche se hanno molti precedenti più indietro. Questa cosa non potrebbe essere fatta se non in modo molto arbitrario; pertanto non ci si può che rifare agli Atti del Senato, che sono tutti pubblicati e a disposizione di tutti. Esprimo quindi un parere contrario per impossibilità.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno G44, perché il sistema in esso richiesto è già attivo a livello sperimentale e verrà potenziato in modo da renderlo accessibile a tutti.
Accolgo l’ordine del giorno G45 come raccomandazione in quanto, da parte nostra, ci possiamo attivare per poter avere il collegamento con le banche dati del Ministero dell’economia, ma tale Ministero deve renderle disponibili. Ricordo che proprio la settimana scorsa, esaminando il disegno di legge sugli enti locali, si è affrontata la questione con emendamenti che andavano in questa direzione. Noi possiamo fare la nostra parte e, come Senato, ci attiviamo per avere questo collegamento, ma occorre che il Ministero ce lo dia e forse è necessaria una legge, se la settimana scorsa abbiamo esaminato questa possibilità.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno G46. Anzi, già si fa quanto si richiede: è già implementato l’uso delle rimanenze alimentari, cioè di quanto possa essere utilizzato a tal fine.
Sull’ordine del giorno G47 esprimo parere favorevole per il noto superlavoro della Commissione bilancio, di cui tutti sono a conoscenza.
Esprimo parere favorevole anche sull’ordine del giorno G48; tuttavia, alle parole: «veicoli elettrici», aggiungerei le parole: «o ibridi». Il potenziamento è già stato fatto: ci sono diversi veicoli elettrici che non sono aggiuntivi ma sostitutivi di precedenti veicoli a propulsione normale.
Quanto all’ordine del giorno G49, le voci di cui si chiede il dimezzamento sono già state dimezzate, alcune sono obbligatorie e ricordo, comunque, che questo capitolo a consuntivo è stato speso per meno della metà. Tuttavia, la situazione è tale per cui non possiamo toglierlo a preventivo, perché di alcune di queste spese potrebbe essere richiesta l’attivazione per via di un accordo fatto con un ente istituzionale esterno. Analogamente, il parere sull’ordine del giorno G50 è contrario: gli stanziamenti di cui tratta sono già stati dimezzati all’inizio della legislatura e si ritiene che sia sufficiente.
Mi scuso per essermi dilungato, ma ho voluto rispondere a tutti.