Manovra di Bilancio. Si era parlato di €780 per il reddito di cittadinanza, in realtà saranno €72,35 a testa al mese e dal 1°aprile 2019

Signor Presidente, il grande assalto contro l’Europa, gli insulti contro i massimi rappresentanti della Commissione europea (che possono e devono bene essere criticati ma credo che gli insulti, quantomeno a livello internazionale, siano controproducenti) si sono risolti in una resa senza condizioni proprio a quella stessa Commissione europea tanto odiata. Parlo di resa senza condizioni, anche se qualcuno dice che all’inizio la Commissione chiedeva un deficit inferiore al 2 per cento e il Governo ha parlato del 2,4 per cento, con festeggiamenti al balcone, con la sconfitta della povertà e tutti gli altri annunci, con proclami di non muoversi di un millimetro, dicendo che delle lettere dell’Unione europea non interessava nulla; qualcuno ha sbattuto una scarpa sopra la lettera del commissario europeo; qualcuno ha detto che avrebbe scritto una lettera a Babbo Natale. Invece poi ci si è dovuti completamente arrendere. Perché dico “completamente? Qualcuno può dire: c’è il deficit al 2,04 per cento. A parte il fatto che le vittorie per gli italiani consistono nel riuscire a fare misure utili agli italiani, non certo nel fare più debiti, che poi sono sempre debiti degli italiani; tuttavia, se è per una buona ragione, va bene anche fare debiti. Ma, dico questo perché per coprire questo pochissimo maggiore deficit che ci si è consentito di fare, si è dovuto fare quello che l’attuale maggioranza ha sempre esecrato e additato al ludibrio quando lo facevano gli altri, cioè mettere le clausole di salvaguardia. La clausola di salvaguardia consiste nel fatto che voi colleghi della maggioranza state per votare (devo dire che avete poca alternativa, perché, così come a noi, anche a voi è impedito di avere qualunque tipo di influenza su questo disegno di legge, tranne di votare no, facoltà che vi resta) per scrivere nero su bianco che dal 1° gennaio 2020 aumentano pesantemente le accise sulla benzina. Ricordate il proclama di cancellarle al primo Consiglio dei ministri: in quell’occasione non si è fatto nulla, quando si arriva al sodo si mette nero su bianco che dal 2020 aumentano e nel frattempo restano assolutamente intatte, da quelle della guerra d’Etiopia a quella che si farà adesso dal 1° gennaio 2020 per il reddito di cittadinanza, che peraltro non c’è.

Dunque, se non si interverrà, queste clausole di salvaguardia entreranno in vigore. Conosciamo bene le difficoltà che ci sono state quest’anno quando le clausole di salvaguardia, che l’attuale Governo e l’Italia ereditavano da quello precedente, erano 12 miliardi, ma in questo caso parliamo di 23 miliardi. Cioè per pagare i debiti ci si indebita, ma molto di più. È sano questo modo di amministrare lo Stato? Un padre di famiglia che facesse in questo modo, quanto pensate che duri? Quanto pensate che duri prima che non arrivino a pignorargli tutto il pignorabile? (Applausi dal Gruppo FI-BP). È saggia una cosa di questo genere?

Inoltre si procede in questo modo per fare il reddito di cittadinanza, di cui, secondo le ultime cifre che ci sono, è stata tagliata la dotazione prevista nella prima redazione del disegno di legge di bilancio (o meglio, lo sappiamo da un emendamento circolato in Commissione, che però non ha potuto votare). Comunque, per i 9,368 milioni di poveri che secondo l’Istat ci sono in Italia, si scende a 72,35 euro a testa al mese; mi sembra che in campagna elettorale e ancora dai balconi si sia parlato di 780 euro al mese, non di 72. Ce ne sono 72 perché il ministro Tria, che ha sempre notevole senso dell’umorismo, ha detto ieri testualmente che il reddito di cittadinanza e la quota 100 partiranno dal 1° aprile, una data che dovrebbe far venire qualche sospetto a qualcuno: insomma, il 1° aprile. (Applausi dal Gruppo FI-BP). Tria è un uomo di poche parole, ma con quelle poche parole si spiega molto bene. Grazie al fatto che il reddito di cittadinanza ci sarà solo per nove mesi, supponendo che ci fosse dal 1° aprile – lo sottolineo – ci sono 72 euro all’anno, dopo c’è qualche milione in più, ma i mesi del 2020 sono dodici.

A parte il fatto che, prima di fare quella spesa, bisognerà trovare i 23 miliardi per coprire le clausole di salvaguardia, scendiamo a 62,76 euro al mese (sempre al posto dei 780 promessi). La sconfitta della povertà si ha dando 62 euro al mese a qualcuno.

Ma poi c’è ancora altra polvere sotto il tappeto: vengono promesse numerosissime assunzioni. Questa indubbiamente è una vecchia storia; naturalmente, quando le facevano gli altri, erano cose esecrabilissime. Assumere la gente o promettere di assumerla dovrebbe far guadagnare consenso. Sì, però si assumono non prima della seconda metà di novembre dell’anno prossimo. Io immagino che i tanti che aspettano un posto di lavoro diranno che è meglio novembre dell’anno prossimo piuttosto che mai. Vero. Ma cosa vuol dire assumerli dopo la metà di novembre? Vuol dire che non si paga neanche una mensilità nel corso del 2019 e dunque tutto si ribalta sul 2020; altra polvere sotto il tappeto, perché poi quelli saranno assunti, a meno che non si pensi di licenziarli il 2 gennaio del 2020. Insomma. è un atteggiamento gravemente irresponsabile. (Applausi dal Gruppo FI-BP).

Contemporaneamente si bloccano una serie di lavori pubblici, quelli su cui si può puntare per il rilancio, e si fa tutto questo impedendo al Parlamento di lavorare. La Camera è stata fatta lavorare su un testo fasullo, mentre il Senato non può esprimere neanche un voto, se non quello di fiducia.

Sapete a cosa serve il Parlamento? Non serve solo per fare le piazzate, non serve per controllare i costi del Parlamento stesso (perché altrimenti sarebbe un tantino inutile), ma serve a fare in modo che le misure, in particolare quelle economiche, vengano discusse alla luce del sole, in modo che ciascuno possa votarle una per una. (Applausi dal Gruppo FI-BP).

Il fatto di farle scrivere a qualche funzionario di Palazzo Chigi o altrove è la garanzia di dare via libera a tante marchette e marchettine. E poi ci venite a parlare della fine della corruzione: qui si fanno quelle da miliardi, si fanno quelle da centinaia di milioni (Applausi dal Gruppo FI-BP), perché, se si lascia il potere a qualche persona, il cui nome neppure si conosce, è chiaro che qualcuno si farà prendere dalla tentazione. Tanto di questi funzionari non si conosce il nome. Si conosceranno solo i vostri nomi, che giustamente sono coperti dall’immunità, grazie all’articolo 68 della Costituzione; ma la vostra coscienza non è protetta dall’esecrazione che gli italiani avranno quando scopriranno i rovinosi effetti di queste misure.

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