Si impongono 12 vaccini – che nessun altro Paese prevede – mentre si importano ogni giorno popolazioni africane ad altissimo rischio infettivo, e si rafforza il potere dello Stato di rapire i bambini
Intervento in Aula nella discussione sul decreto-legge Lorenzin in materia vaccinale
Signor Presidente,
voglio innanzitutto precisare che il Gruppo di Forza Italia ritiene la profilassi vaccinale uno strumento utile e indispensabile per la salute dei cittadini. Tuttavia, qui non stiamo discutendo se i vaccini vadano o meno fatti, come Lei ha giustamente sottolineato durante l’intervento di un altro Collega, ma stiamo discutendo se sussistano i presupposti di cui all’articolo 77 della Costituzione per un decreto-legge su questo argomento. Il Presidente del Consiglio ha detto di no, anche se non direttamente. Egli ha detto che non ci sono né un’emergenza sanitaria né un’epidemia, e non c’è scritto da alcuna parte che vi sia. Ha detto che non ci sono, perché non ci sono, e dunque bastano già le parole autorevolissime del Presidente del Consiglio perché vengano a mancare i presupposti. La Costituzione parla di casi di “straordinaria necessità e urgenza” e non di quando si ha fretta o di quando i giornali parlano tanto di un argomento.
Ci sono degli aspetti del decreto-legge in esame – stavo per dire “disegno di legge”, perché dovrebbe essere tale – che noi condividiamo, come ad esempio l’articolo 2, che parla di informazione alle famiglie. Riteniamo, però, non solo che in questo caso non ci siano i presupposti, ma addirittura che ci siano tutti i motivi per optare non per un decreto-legge ma per un disegno di legge, che deve essere affrontato conoscendo le questioni. Qui si parla della salute delle persone – sia di quelle che devono essere vaccinate, sia di quelle che possono essere contagiate.
Esiste al mondo una statistica su 12 vaccinazioni obbligatorie? Non esiste, perché non c’è alcun Paese al mondo che imponga 12 vaccinazioni obbligatorie. Noi siamo favorevoli alle vaccinazioni, purché si abbia un minimo di cognizione scientifica, medica e sperimentale sull’opportunità di introdurre l’obbligo per così tanti vaccini. E con uno di essi, quello per la varicella, ho avuto di recente a che fare personalmente. Ci sono centinaia, migliaia di medici, molti dei quali pediatri, che non consigliano – anzi, sconsigliano – la vaccinazione contro la varicella. Ebbene, dall’oggi al domani si scopre che tale vaccinazione è obbligatoria e si rischia che lo Stato rapisca i bambini a chi non assolva a tale obbligo. Questo è il punto che veramente mi indigna personalmente – e credo di non essere, certo, il solo. L’articolo 1, al comma 5, prevede che le famiglie impongano ai loro figli un numero di vaccini più alto di qualunque altro Paese al mondo. Diversamente, si rischia che lo Stato, approfittando di ciò (questo è il modo tipico), porti via i bambini a chi li ha portati a scuola, fiducioso di averli affidati in mani che si prendono cura di loro. Lo Stato può prelevarli dalla scuola e portarli in un posto che non ti dice qual è, come avveniva con le dittature del Sudamerica che portavano via i poveracci. Questo è, Colleghi, l’articolo 403 del Codice civile, che io da anni chiedo che sia modificato, e invece su di esso si fa un decreto-legge. Non giochiamo con la salute dei bambini come scusa per dare allo Stato un potere incredibile che non dovrebbe avere nessuno – quello di portare via i bambini ai loro genitori.
Ci sono poi anche altre incongruenze nel decreto-legge. C’è l’obbligatorietà assoluta per istituzioni del tutto facoltative, come l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, mentre c’è un’obbligatorietà mitigata per la scuola dell’obbligo. Capisco le giustificazioni dal punto di vista dell’obbligatorietà della scuola, ma qui state facendo un decreto-legge… (Il microfono del senatore Malan lampeggia) Chiedo scusa, ma trovo del tutto fuori luogo che il mio microfono lampeggi perché sto parlando da cinque minuti.
PRESIDENTE. Scusi, senatore Malan, ma è prevista la seduta congiunta alla Camera dei deputati.
MALAN (FI-PdL XVII). Allora devo proseguire il mio intervento in una prossima seduta.
PRESIDENTE. Lei può proseguire il suo intervento quando avrà luogo il seguito della discussione.
MALAN (FI-PdL XVII). La ringrazio per avermi ritenuto esauriente, ma sono più modesto e ritengo di aver bisogno di dieci minuti come gli altri per esprimere un pensiero.
Stavo dicendo che qui non stiamo discutendo dell’obbligatorietà della scuola, per cui non c’è bisogno di un decreto. Stiamo discutendo di un fatto di salute. Se si tratta di un fatto di salute, bisognerebbe studiarlo meglio e scrivere qualcosa che non sia palesemente illogico. E chiedo, poi: dove sta la logica nell’imporre ai bambini 12 vaccini, che – lo ripeto – sono più di quelli che qualunque altro Paese dentro e fuori l’Unione europea imponga, quando poi, anche grazie al provvedimento che avete testé incardinato, si fanno venire in Italia, prelevandoli direttamente dalle coste africane, centinaia di migliaia di persone le quali – secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – sono ad alto o altissimo rischio di infezioni?
Per questi va tutto bene, mentre a un genitore, che magari esita a fare obbligatoriamente al proprio figlio quel vaccino che la settimana precedente il suo pediatra gli aveva sconsigliato, portiamo via il bambino.
BIANCONI (AP-CpE-NCD). Non c’entra!
MALAN (FI-PdL XVII). C’entra invece, signora Capogruppo!
Che senso ha fare questo? Ricordo che in quei Paesi non c’è alcun obbligo di vaccinazione e non c’è alcun piano per vaccinare bambini, ragazzi e adulti. Va bene la schizofrenia, che è indice di un pensiero problematico fin dall’interno del cranio o che, probabilmente, diventa problematico per voler fare un proclama di qua e uno di là, per accontentare questo e quello. Il risultato, però, è un quadro veramente sconfortante – di un disprezzo totale per la logica, per le famiglie e gli Italiani, che sono le vittime di un Governo che, con l’articolo 1, comma 5, si ritiene il padrone dei bambini!
Lo Stato non è il padrone! Lo Stato deve essere, semmai, colui che garantisce e protegge le famiglie e i bambini. Non ne è il padrone, non lo era, non avrebbe mai dovuto esserlo e non lo era neanche in alcune dittature. Lo era quando si sacrificavano i primogeniti agli idoli! Questo è l’idolo dello Stato, al quale io non voglio sacrificare neanche un’unghia di un bambino!