Conferenza mondiale sulle donne: auspichiamo che la delegazione italiana rappresenti degnamente le nostre istanze

Intervento in Aula sulla composizione della delegazione italiana alla IV Conferenza mondiale sulle Donne, organizzata dall’ONU a Pechino, dal 4 al 15 settembre, con il tema “Strategia per l’eguaglianza, lo sviluppo e la pace”

Presidente,

a nome del Gruppo Federalisti e Liberal-democratici, ritengo molto positivo che oggi si sia data al Parlamento l’opportunità di essere informato e di discutere sul tema in oggetto. Di questo ringraziamo la Presidenza e il Governo. Si eviterà, così, il ripetersi di quanto di spiacevole avvenne nella fase preparatoria della Conferenza del Cairo, quando – probabilmente anche per la coincidenza con la pausa estiva dei nostri lavori in agosto – non riuscimmo a ottenere nulla di più di una fugace audizione del rappresentante del Governo in Commissione.

È importante che il Parlamento, in quanto rappresentante il Popolo italiano nelle sue diversità e varietà, svolga un proprio ruolo alla Conferenza di Pechino. Concordiamo, pertanto, con l’istanza affinché la delegazione italiana esprima varietà e diversità dal punto di vista sia degli schieramenti politici sia delle parti geografiche, e abbia un’adeguata presenza femminile (ma non solo, poiché il problema dei diritti della Donna riguarda tutti).

Auspichiamo che la Conferenza di Pechino non sia un atto rituale e non si limiti a costituire una «passerella» per i rappresentanti dei vari Stati, poiché i diritti dell’uomo e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (e, ovviamente, della donna) in molti Paesi del mondo non sono qualcosa di acquisito – e, in particolare, non lo sono per le donne. Dalle cronache relative a fatti realmente avvenuti sappiamo che, in molti Paesi, i diritti – specialmente quelli delle donne – sono conculcati e che le donne vengono discriminate, spesso in modo violento e brutale.

Auspichiamo, altresì, che sia possibile concordare con la delegazione governativa le linee e i punti da affrontare, o comunque avere uno scambio di informazioni, affinché la presenza della delegazione italiana (quella governativa, come quella parlamentare) possa essere efficace e rappresentare degnamente le istanze del Popolo italiano e del Parlamento.

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