Intervento in Aula in dichiarazione di voto sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)
Signor Presidente,
chi ascolta può essere sorpreso dalle piccole dimensioni della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (6.500 membri e 12 comunità) ma, proprio per questo, l’atto che si sta per compiere è importante.
Si riconoscono a tutte le confessioni pari diritti e pari possibilità di Intese con lo Stato. Queste Intese, piccole dal punto di vista del numero di cittadini interessati, hanno però grande significato e valore nel loro insieme per la Repubblica che, come ogni altra aggregazione di cittadini, trae grandissima risorsa proprio dalla diversità delle opinioni religiose e politiche che possono esistere al suo interno.
Stiamo compiendo un atto laico (lo Stato riconosce determinati diritti di cittadini senza che ciò assuma un significato religioso) molto importante, perché riferito a una Chiesa che ha dato un enorme contributo alla cultura e allo sviluppo sociale del nostro Continente, quindi anche del nostro Paese – in piccola parte toccato dall’influenza della riforma protestante. Dunque, con particolare partecipazione personale, per la mia appartenenza (come altri che hanno preso la parola) a una minoranza religiosa – vicina, peraltro, a quella di cui ci stiamo occupando – e a nome dell’intero Gruppo Federalisti e Liberal-democratici, dichiaro voto favorevole sul provvedimento.