Non è stato capace di dire neanche un sì o un no
“Nel timore di dispiacere ai ‘Sì Tav’ come Bresso e Chiamparino, o ai ‘No Tav’ – come Fermentino, Bertinotti, Diliberto e Pecoraro Scanio – si è limitato alla sua solita cortina fumogena.
Non ha detto sì neanche alla utilità dell’opera (che Verdi e Rifondazione negano), e non ha detto un no neanche contro l’inqualificabile attacco perpetrato contro la fiaccola olimpica, simbolo da sempre di pace e fratellanza tra i popoli – attacco dal quale il diessino Ferrentino si è dissociato in modo estremamente blando.
Sorprende poi la soddisfazione espressa sull’incontro da Antonio Ferrentino che, quando ha incontrato tutte le istituzioni guidate da Gianni Letta, non ha potuto esprimersi perché – diceva – doveva prima incontrare i gruppi No Tav. Evidentemente ha un debole per Prodi, dimenticando che, da presidente della Commissione Europea, ha dato via libera al Tav e senza alcun dialogo con la Val di Susa”.