Non possiamo trasformare l’eccezionalità e l’emergenza in una regola, specialmente in un momento in cui l’Italia è sottoposta a una pressione migratoria che non ha precedenti nella Storia
Intervento in Aula per l’illustrazione di un emendamento all’articolo 1 del disegno di legge in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati
Signora Presidente,
con l’emendamento 1.101 proponiamo di rendere ragionevole l’enunciato dell’articolo 1. Infatti, il comma 1 dell’articolo 1 recita: «I minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea». Basta essere o trovarsi, magari transitoriamente o addirittura per caso, come minore straniero non accompagnato e si hanno gli stessi diritti di protezione dei minori italiani o dell’Unione europea. Mi sembrerebbe il minimo inserire le parole che proponiamo e cioè: «nei casi e nelle modalità previsti dalla presente legge», cosa che ragionevolmente si fa quasi sempre quando si vuol fare una legge sensata.
Si potrebbero dare alcuni casi. Poniamo che arrivi un diciassettenne non accompagnato (magari i genitori ci sono ma dichiarano di non esserlo, tanto sono senza documenti e il problema è davvero piccolo) e dice apertamente che viene in Italia per immolarsi per la Guerra Santa e ammazzare un po’ di Cristiani o di personalità: noi, con questo articolo 1, dobbiamo per forza accoglierlo ed esperire tutte le procedure previste. Oppure, all’estremo opposto, prendiamo il caso di una scolaresca in gita da fuori dell’Unione europea, dunque senza familiari (ci sarà magari un insegnante o un accompagnatore, che è stato pienamente investito e autorizzato dai genitori ad accompagnare i ragazzi): mettiamo che uno dei ragazzi arrivi e non abbia il passaporto – dunque è un minore straniero privo di documenti, non accompagnato. Anziché rimandarlo nel suo Paese con il primo aereo, magari contattando i genitori, bisogna sottoporlo a tutta la procedura – garantista, in generale – prevista da questa legge: portarlo nel Centro, identificarlo, vedere quali siano le sue necessità, sottoporlo alle cure di urgenza – come se tutti i casi fossero uguali.
Questa è una legge scritta nel presupposto che tutti i minori non accompagnati che arrivano in Italia siano persone allo stremo delle forze, in imminente pericolo di morte, vittime dei più atroci patimenti. È ben chiaro che, in questi casi, i minori devono essere accolti e curati e occorre fare tutto quello che si deve fare ma, con questo articolo, si rende obbligatoria questa situazione, con l’aggravante che c’è l’ipotesi per cui queste persone si dichiarino minorenni senza esserlo. Siccome c’è la clausola che dice che, nel dubbio, questi devono essere ritenuti minorenni e il rappresentante del Governo ci ha detto che gli esami clinici non servono, tutti coloro che si dichiarano minorenni dovranno essere accolti in Italia, indipendentemente da qualunque circostanza, addirittura contro il loro volere. Arriviamo davvero a degli eccessi.
Infatti, poi – come a giustificarsi di un comma 1 francamente irragionevole, sia pure partendo da buone intenzioni – il comma 2 spiega le ragioni per le quali si prevede quanto scritto al comma 1: non si dovrebbe scrivere così una legge! Dopo aver scritto un comma 1 irragionevole, al comma 2 si dice che tali disposizioni si applicano ai minori non accompagnati «in ragione della loro condizione di maggiore vulnerabilità». Ma dove sta la vulnerabilità di un diciassettenne grande e grosso che arriva qui per sua precisa scelta, magari per delinquere? Dove stava la vulnerabilità di quei minori stranieri che, nel solo anno 2015 (dell’anno passato non abbiamo ancora i dati), hanno compiuto con successo 32 omicidi? Anche quelli devono essere considerati maggiormente vulnerabili, così come gli autori di altri 17.000 reati i cui autori sono stati identificati? Poi c’è l’infinito e molto più ampio numero dei reati i cui autori non vengono identificati e dei quali quindi non sappiamo se siano stranieri o italiani, minori o maggiorenni. E noi vogliamo far beneficiare tutti quanti delle condizioni previste da questo disegno di legge.
Si tratta di emendamenti di semplice ragionevolezza, che non snaturano il disegno di legge e, soprattutto, non vanno a incidere su coloro ai quali il disegno di legge è giustamente rivolto, cioè i minori che sono davvero in situazioni di grave pericolo e che magari arrivano in Italia davvero – in alcuni rari casi – stremati, feriti o in imminente pericolo di vita. Non possiamo trasformare l’eccezionalità e l’emergenza in una regola, specialmente in un momento in cui l’Italia è sottoposta a una pressione migratoria che non ha precedenti nella Storia. Forse, se risaliamo al IV-V secolo, troviamo qualcosa di simile, ma i numeri erano sicuramente inferiori persino all’epoca, anche a causa della popolazione generalmente minore. Spero, pertanto, che ci sia anche un po’ di buonsenso e non solo ideologia in questo provvedimento.
Il Governo dice che non si può determinare l’età, quindi chiunque dichiari di avere meno di 18 anni e di essere solo ha diritto a tutto, a tempo indefinito e a spese del Contribuente
Invece di distinguere l’accoglienza dei minori in pericolo dall’accoglienza indiscriminata, diamo una mano al business dell’accoglienza che – Mafia Capitale insegna – rende più della droga
Intervento in Aula per dichiarazione di voto sull’emendamento 1.101 all’articolo 1 del disegno di legge in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati
Signora Presidente,
alla luce dei pareri contrari del relatore, dettagliatamente motivati – lo sottolineo, perché qui c’è dell’ironia – ribadisco che l’Assemblea (mi riferisco alla Maggioranza, aiutata anche da un importante Gruppo dell’Opposizione che, spero, poi prenda la parola) sta per approvare un provvedimento in base al quale chiunque dichiari di avere meno di diciotto anni e di non essere presente insieme a dei familiari ha diritto ad essere accolto, coccolato, rifornito di tutto quanto e tenuto a tempo indefinito sul territorio italiano, a spese del Contribuente e senza limite alcuno. Ripeto: anche il minore che arriva e dichiara apertamente di venire in Italia allo scopo di compiere stragi, e anche chi sarebbe ben contento di ritornarsene perché è arrivato alla frontiera per errore: anche questi vengono obbligatoriamente accolti. Allora, qui purtroppo stiamo dando al provvedimento un marchio ideologico, utopistico nella migliore delle ipotesi, e – spero senza volerlo – stiamo dando una mano a tutti coloro che si arricchiranno con il business dell’accoglienza che, come ben si è saputo dalle famose intercettazioni riguardanti Mafia Capitale, rende più del business della droga.
Allora, visto che l’accoglienza dei minori in pericolo è un fatto doveroso, vediamo di renderlo ben strutturato, di renderlo ragionevole e di distinguere l’accoglienza dei minori in pericolo dall’accoglienza indiscriminata di tutti coloro che dichiarano di avere diciotto anni. Anche perché il caso vuole che il 53 per cento dei minori non accompagnati che arrivano in Italia dichiara di avere tra i diciassette e i diciotto anni. Curioso, vero? Su 18 classi di età, il 53 per cento ha più di diciassette anni. O si verifica proprio uno strano fenomeno tra i nati nell’anno 1999 o 2000, per cui proprio a quell’età viene voglia o si è selezionati per venire in Italia, oppure – molto più verosimilmente – chi ha diciassette anni dichiara di avere diciassette anni, chi ne ha diciotto dichiara di averne diciassette, chi ne ha diciannove idem, chi ne ha venti idem, e così via, visto che il Governo ha detto che non si può determinare l’età. Poi il Sottosegretario ha detto che vi è un margine di due anni: già mi accontenterei di due anni, così almeno accoglieremmo solo i ventenni e i trentenni li consideriamo maggiorenni. Invece, così, andiamo avanti in questo modo. Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità ma le conseguenze, i 17.000 reati compiuti da minori stranieri nel corso dell’ultimo anno rilevato, non ricadono sulle spalle dei presenti (salvo qualcuno) ma sulle spalle di tutti gli Italiani. Questo è un fatto molto grave, ma noi vogliamo tutelare gli stranieri che si dichiarano diciassettenni, anche falsamente, molto più dei Cittadini italiani. Questo è quanto si sta facendo.
Segue votazione nominale con scrutinio simultaneo dell’emendamento 1.101, presentato dai senatori Malan e Rizzotti: il Senato non approva.