Intervento in Aula per dichiarazione di voto sulla concessione di prestiti garantiti dallo Stato a favore della «Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF)» del Fondo Monetario Internazionale
Signor Presidente,
a nome del Gruppo Forza Italia dichiaro il mio voto favorevole sul provvedimento in esame, che costituisce un passo significativo nella lotta per la riduzione della povertà, oggetto di questo programma del Fondo monetario internazionale.
È un passo significativo – oltre che per la partecipazione italiana, che ammonta a circa 1.200 milioni di euro (cifra indubbiamente rilevante) – per il fatto che introduce nuovi elementi nella politica del Fondo, cioè una maggiore attenzione ai problemi sociali e di governance dei Paesi che si trovano in una condizione di povertà che coinvolge centinaia e centinaia di milioni di abitanti del nostro pianeta. Indubbiamente, lo stato di povertà che affligge tali Paesi è strettamente collegato a problemi strutturali, quali quello dell’efficienza della Pubblica Amministrazione, direi quasi della sua esistenza. È dunque estremamente positivo che si tenga conto di tali elementi, come di altri di cui ci si dovrà occupare in futuro. Mi riferisco al rispetto dei diritti civili, all’efficienza dell’amministrazione della Giustizia, all’uso corretto dei fondi che affluiscono dagli organismi internazionali.
Dichiaro, pertanto, con convinzione il voto favorevole del Gruppo Forza Italia sul provvedimento in esame, che interpretiamo come l’avvio di una politica più ampia, il più possibile condivisa a livello internazionale, che si proponga di dare sollievo a questi Paesi e alle loro popolazioni, afflitte da situazioni di grave povertà e miseria. Ciò trova fondamento nel nostro modo di intendere la politica – credo, condiviso da tutti i Gruppi – anche come impegno etico, nell’interesse stesso del nostro Paese e dell’Europa. Infatti, solo alleviando la condizione di povertà e facilitando lo sviluppo di questi Paesi riusciremo a dare una risposta alle grandi masse che si trovano in situazioni di miseria e che, di conseguenza, spesso sono spinte a mettere in atto, in condizioni disumane, il tentativo di immigrare clandestinamente nei Paesi più ricchi e avanzati – in particolare dell’Europa.